
Nell’era della digitalizzazione e della messaggistica istantanea, diventa sempre più comune che le trattative e gli accordi vengano condotti attraverso canali digitali, come WhatsApp. I contratti di affitto non fanno eccezione a questa tendenza, con proprietari e inquilini che cercano di semplificare i processi. Sorge però una domanda fondamentale: quando vale giuridicamente un contratto dia affitto stipulato tramite WhatsApp? Ecco di seguito tutti i dettagli.
Cosa dice la legge sui contratti di affitto su WhatsApp?
Un contratto di affitto stipulato su WhatsApp è valido quanto qualsiasi altro contratto scritto. La legge sulle locazioni urbane (LAU) non stabilisce alcuna forma specifica per stipulare un contratto di locazione, quindi le parti sono libere di accordarsi come preferiscono.
Sono valide le condizioni di affitto stipulate tramite WhatsApp?
Affinché i contratti di affitto stipulati tramite WhatsApp siano validi devono essere rispettati i seguenti requisiti:
- I messaggi dovrebbero essere chiari, comprensibili e riflettere chiaramente la volontà delle parti di stipulare un contratto di affitto.
- I telefoni cellulari utilizzati nella comunicazione devono essere confermati come appartenenti alle parti coinvolte per garantire che la conversazione sia reale.
- Le parti che stipulano il contratto devono essere identificabili.
- Le clausole contrattuali, come l'identificazione dell'immobile, la durata del contratto, il canone, le relative clausole, ecc., devono essere chiare.
- In caso di controversia tra le parti, i messaggi WhatsApp possono essere utilizzati come prova per dimostrare l'esistenza di un contratto e il contenuto delle sue clausole.
- Avere accesso alla conversazione completa e inalterata è essenziale, poiché avere solo frammenti della conversazione potrebbe portare a malintesi o controversie.
- Per verificare la comunicazione è necessaria la prova sia dell'invio che della ricezione del messaggio; in questo senso basterà la "doppia spunta blu" di conferma oppure una risposta al messaggio.
- Dovranno essere rispettati i termini per le notifiche e le norme stabilite nella LAU.

Pertanto, un contratto di affitto stipulato tramite WhatsApp è perfettamente valido e può essere utilizzato in tribunale come prova dell'esistenza di un contratto di locazione.
Tieni però presente che, sebbene un contratto di affitto stipulato tramite WhatsApp sia valido, può essere più difficile da dimostrare rispetto a un contratto scritto. Raccomandiamo pertanto che i contratti di locazione siano sempre stipulati per iscritto, poiché ciò offrirà alle parti una maggiore sicurezza giuridica.
È possibile disdire un contratto di affitto tramite WhatsApp?
Sebbene la disdetta del contratto di affitto tramite WhatsApp possa essere considerata una prova valida, la normativa vigente prevede che la disdetta del contratto debba essere effettuata tramite un mezzo di notifica adeguato, come ad esempio un fax con raccomandata A/R.
Questa comunicazione è la più sicura dal punto di vista legale, poiché lascia una traccia e servirà come prova in caso di controversia. Il metodo ideale è comunicare la cessazione del contratto di locazione tramite fax raccomandata con un messaggio via WhatsApp, email o una telefonata.
Gli aumenti dell'affitto potranno essere comunicati anche tramite WhatsApp e saranno considerati validi. Tuttavia, per maggiore sicurezza giuridica, si consiglia un fax registrato.
Come fai a sapere se un contratto di affitto è legale?
La verifica della legalità di un contratto di locazione è essenziale per rispettare i requisiti della Legge sulle locazioni urbane (LAU), in quanto deve identificare le parti, descrivere l'immobile, indicare la durata del contratto, l'affitto, il deposito e può includere altre clausole. Inoltre, dovrebbero essere evitate clausole considerate abusive, come quelle che modificano le regole LAU a scapito dell'affittuario o quelle che impongono commissioni di gestione non legali.
Cosa succede se non ho un contratto di affitto?
Se non hai un contratto d'affitto sei considerato un "inquilino a volontà". Ciò significa che il rapporto di locazione è regolato dalla Legge sulla locazione urbana (LAU). Lo svantaggio principale di non avere un contratto d’affitto è che si hanno meno diritti rispetto ad un inquilino con contratto. Ad esempio, un inquilino con contratto ha diritto ad un contratto di locazione minimo di cinque anni, mentre un inquilino a volontà può essere sfrattato con un preavviso di 30 giorni.