
Tutti sappiamo che i prodotti e gli articoli che acquistiamo hanno una garanzia: un'auto, una lavatrice, uno spazzolino elettrico ...ma quando di parla di lavori o ristrutturazioni che si fanno in casa, come dobbiamo comportarci?
La prima cosa da dire, e la più importante, è quella di pretendere dal professionista che ha fatto il lavoro, UNA FATTURA (e lo abbiamo scritto in maiuscola perché conosciamo bene la “cattiva abitudine” della maggior parte delle persone dipagare questi servizi ‘a nero’).
Senza fattura, non puoi reclamare niente.
“Una ristrutturazione viene fatta in uno spazio preesistente con i suoi difetti e virtù, e tutto influisce sul risultato. In molti casi è difficile sapere se i problemi a posteriori sono dovuti a una cattiva ‘prassi’ o ad uno stato di conservazione dell'edificio in generale. Considera inoltre le qualità dei materiali e come sono stati eseguiti i lavori. Alcuni problemi possono sorgere utilizzando materiali particolari senza guardare i consigli del produttore e, occhio, in questi casi non saranno loro ad essere responsabili del danno causato”, dice Pablo García, di Atrezo Arquitectos.

Non sarà responsabile il fabbricante, ma il costruttore o colui che si incarica di ristrutturare è sempre responsabile: “Spesso queste persone scompaiono visto che devono rispondere da soli a questi problemi, quindi è molto importante che esista un’assicurazione di responsabilità civile”, aggiunge Pablo. O di queste persone o della piattaforma attraverso la quale vi siete messi in contatto (esistono diverse modalità o pagine web che ti permettono di incontrare privati e non solo per lavori di ristrutturazione).
Quali leggi spagnole regolano questi concetti?
Ci sono due leggi che includono questi concetti e sono la Legge del Regolamento Edilizio e il Codice Civile. “Nel codice civile, il capitolo III è dedicato al noleggio o affitto per opere e servizi. L’articolo 1591 ha stabilito una garanzia di dieci anni su vizi occulti e di quindici se questi vizi vizi sono nati per mancanza di adempimento del contratto (o non ci si è attenuti alle specifiche contrassegnate nel progetto)”, spiega.

Nella legge sul regolamento edilizio (legge 38/1999 del 5 novembre), il capitolo IV è dedicato alle Responsabilità e Garanzie, con 3 articoli:
Articolo 17: Responsabilità civile degli agenti coinvolti nel processo di costruzione.
Articolo 18: Termini di prescrizione per le azioni.
Articolo 19: Garanzie per danni materiali causati da vizi e difetti di costruzione.
Vediamo cosa dicono questi articoli. “Esiste un termine di dieci anni per rispondere al danno causato all'edificio da vizi o difetti che colpiscono le fondamenta, i supporti, le travi, le lastre, i muri portanti o altri elementi strutturali e che compromettono direttamente la resistenza meccanica e la stabilità dell'edificio intero. Vale a dire, se il nostro lavoro di ristrutturazione non tocca le strutture, questa garanzia decennale non verrebbe applicata”, chiarisce l'architetto.
C'è un altro termine, di tre anni, per i danni materiali causati all’edificio da vizi o difetti degli elementi costruttivi o degli impianti che causano la violazione dei requisiti di abitabilità. Un esempio è la presenza di grandi umidità, o connessioni sanitarie mal eseguite che consentono l'ingresso di insetti...ecc.
“Il costruttore è responsabile anche per quei vizi o difetti di esecuzione che interessano elementi della cessazione o completamento dei lavori entro un anno”, dice l'esperto.
(Viene definito come costruttore colui che esegue i lavori, che sia grande azienda, una PMI o un lavoratore autonomo).
Questo è il più interessante e si applica a quasi tutte le ristrutturazioni: un anno per gli elementi di completamento, cioè pavimenti, rivestimenti, intonaci, posizionamento di rubinetti, carpenteria ecc.

Al fine di garantire la conformità alle disposizioni, è possibile chiedere un’assicurazione di cauzione o garanzia finanziaria, della durata di un anno, per garantirsi il risarcimento di danni o difetti di esecuzione che interessano elementi di cessazione o termine delle opere.
Questa assicurazione può essere pari al 5% dell'importo dell'esecuzione materiale del lavoro.
Perché è necessario pretendere la fattura?
E insistiamo ancora sul tema della fattura: per poter reclamare è necessario avere una fattura, che deve includere i seguenti elementi:
- CIF della compagnia, nonché indirizzo di questo. NIF se si tratta di un lavoratore autonomo.
- Specifica del lavoro svolto in dettaglio. Per questo motivo, più dettagliata è la fattura, più garanzie avrai per il lavoro svolto.
- Prezzo totale dei lavori: netto + IVA
- Data
- Firma del lavoratore autonomo o timbro della società.